La Venexiana è una commedia che nella tradizione teatrale cinquecentesca ricopre un ruolo di assoluto rilievo, offrendo un inedito quanto ardito spaccato del mondo aristocratico veneziano. L'unicità di questo testo risiede in uno "stupefacente rovesciamento delle parti: le metafore amorose che una massiccia tradizione letteraria attribuiva saldamente al maschio sono qui dette da donne, che parlano dell'uomo […] come di zucchero, manna, piacere sensuale, strumento di godimento. Le donne, insomma, sono viste come soggetto, e non oggetto, del desiderio erotico. […] Nel teatro regolare (non solo cinquecentesco) al più solo al personaggio della serva, proprio perché di ceto subalterno e relegata nel mondo animalesco dell'istinto, era consentita qualche rapida battuta lasciva. Qui due nobildonne sono presentate in momenti di bruciante confessione, Angiola, vedova, e Valiera, sposata con un marito assente, si sono incapricciate dello stesso uomo, Giulio, un giovane cavaliere che a sua volta è invaghito dell'una, e allo stesso tempo è preda gioiosa delle arti erotiche dell'altra. Di grandissimo livello artistico, grazie all'eccezionale essenzialità e all'incisività con cui sono tracciati i caratteri dei personaggi, la Venexiana si distingue anche per l'efficacia dei diversi piani linguistici adottati: l'italiano del giovane Iulius, straniero di provenienza lombarda, cui si affiancano il veneziano delle due nobildonne e delle rispettive serve, nonché il bergamasco del facchino. L’eccezionalità di quest’opera, di autore anonimo, consiste soprattutto nel ribaltare la convenzione dei ruoli, sociali, culturali e teatrali, nell’appassionare e stupire il pubblico per la spudorata manifestazione dell’amore più sensuale e imprudente, per il vortice irrefrenabile, che trascina i personaggi in una dimensione così febbricitante da condannarli ad essere inguaribili schiavi del desiderio.
Nel prologo si avverte il pubblico che “per essere bene edotti delle proprietà dell’amore, dobbiamo conoscerne molto bene anche tutti i suoi effetti”.
Giacomo Zito
Euro 16.00 + prevendita euro 2.00