La trama ruota intorno ad un ingegnoso inganno escogitato da Giove ai danni di Anfitrione, eroico generale dell’esercito di Ercolano impegnato in guerra contro i Cumani.
Approfittando della sua assenza, Giove, il padre degli Dei, vuole giacere con la bellissima e virtuosa Alcumena, sposa di Anfitrione.
Per ordire questa congiura si servirà dell’aiuto di suo figlio Mercurio. Entrambi assumeranno rispettivamente le sembianze di Anfitrione e del suo servo Sosia.
E’ una commedia degli equivoci infatti questo scambio di persone sarà causa di molti litigi e di incomprensioni che costituiranno i principali eventi della vicenda.
Contrariamente all’idea di Plauto che rifugge ogni introspezione psicologica dei personaggi, portandoli sulla scena come “tipi umani”, in questo lavoro si è cercato di caratterizzarli come singoli e soprattutto unici individui, ognuno con le proprie caratteristiche.
Infine, la scelta di adottare una rivisitazione in lingua napoletana ha lo scopo di dare maggiore forza comica al testo.
Infatti, momenti esilaranti di comicità caratterizzeranno il “dramatis personae” del povero Anfitrione.